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Antonio Chialastri

L'importanza della formazione

Pubblicato il 5 giugno 2025

L’importanza della formazione

La nostra Academy partirà tra qualche giorno. Sono necessari alcuni chiarimenti su scopi e metodologie che orientano l’attività di questa nuova iniziativa nel panorama aeronautico nazionale. 

Lo scopo che ha guidato la nostra azione è quello di fornire una formazione di eccellenza, che è l’unico livello accettabile di preparazione in un sistema ad alto rischio come l’aviazione. Noi non accetteremmo mai di essere curati da un medico che non si ricorda dove è la milza, di essere difeso da un avvocato che conosce parzialmente i codici, o fare una crociera con un capitano che non ha dimestichezza con il mare. Il professionista, infatti, è tenuto a un livello di diligenza diverso da quello che si richiede ad altri lavoratori. Ci si aspetta da lui che padroneggi la materia, che abbia una conoscenza approfondita, accurata e coscienziosa del suo campo. 

Ciò che si nota invece negli ultimi anni nel campo dell’aviazione civile mondiale, è un decadimento abbastanza evidente dell’airmanship, cioè quella capacità di padroneggiare gli elementi, di mantenere una adeguata situation awareness, di possedere un solido decision making frutto di intenso studio, dedizione, disciplina, passione per la propria professione. 

Se analizziamo gli incidenti che sono successi recentemente notiamo qualcosa di paradossale. Posto che l’errore umano è ineliminabile, ci sono diversi modi di anticipare, riconoscere e mitigare gli errori, attraverso un’incessante opera di affinamento della propria professionalità, derivante dall’inserimento delle esperienze quotidiane nel sistema di conoscenza che abbiamo sviluppato durante la fase di formazione.

Questa parola è bene analizzarla a fondo, poiché essa deriva dal concetto di “mettere in forma”, impostare la mente a recepire le future esperienze, tanto che i Romani parlavano di Forma mentis

Diciamo che è il basamento, le fondamenta, dell’edificio della conoscenza individuale, il rustico che, completato con i mattoni dell’esperienza accumulata, costituisce l’edificio di cui abbiamo parlato. Senza questo impianto, questa struttura ordinata dove devono collocarsi gli episodi che andremo a vivere in futuro, non si parla di knowledge. È come mettere, infatti, dei mattoni dentro ad un sacco. L’insieme dei mattoni dentro a un sacco è un accumulo inutile e ingombrante di nozioni svincolate da un universo di senso. Allora ecco l’importanza di dotarsi di una giusta impostazione metodologica, di capire come si studia, come si affronta l’ambiente operativo facendo riferimento ai libri, ai manuali, agli insegnamenti ricevuti, alle situazioni vissute. 

Per fare un paragone con la musica, prendiamo la chitarra, uno strumento facile da imparare male. Moltissime persone si avvicinano a questo strumento, che permette in pochi mesi di cominciare a suonare qualcosa. Il classico giro di DO e il novello chitarrista capisce come tirare fuori qualche canzone. Senza un’impostazione adeguata, però, quel giro di DO se lo porterà per cinquant’anni, non migliorerà mai, sarà sempre un praticone che come il gioco si fa duro è costretto a posare lo strumento e ad ascoltare i musicisti veri. 

Chi sceglie di sostenere le selezioni nella nostra Academy deve sapere che non viene da qui per trovare un lavoro; non siamo un ufficio di collocamento aeronautico. Sicuramente, il lavoro arriverà, come effetto collaterale del tipo di formazione che riceverà qui. Il fine principale della Academy è trasmettere i concetti fondamentali che renderanno il pilota un vice-comandante senza esperienza. 

Questa cosa va capita bene, perché poi una volta a bordo, rischi e responsabilità saranno condivise con il Comandante. Le emergenze, le situazioni critiche, non sono scritte sul foglio turni mensile. Arrivano quando arrivano e dobbiamo essere sempre pronti a rispondere adeguatamente, professionalmente, a queste sfide. Il caso del pilota di una Compagnia aerea che a Belgrado ha perso un aereo (fortunatamente senza conseguenze per i passeggeri) è paradigmatico. Il pilota aveva svolto attività di addestramento in linea, dopo il passaggio macchina. 

Il Comandante decise di allinearsi su una porzione sbagliata della pista di decollo, e nonostante fosse stato avvisato un paio di volte dal controllore di torre che il suo allineamento pareva non essere corretto per la distanza di pista rimanente, decise di applicare la spinta massima ai motori e decollare. Era il primo volo da titolare di questo pilota. Accident. 

Le conseguenze giuridiche, penali e civili, professionali e aziendali non ricadranno solo sul Comandante, ma anche sul copilota che era al suo primo volo da titolare.

Non c’è altro da aggiungere. 

 

 

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